L’ossidazione anodica è un trattamento attaccabile da soluzioni altamente acide e basiche.
Grazie a bagni controllati di acido nitrico e soda caustica possiamo eliminare chimicamente il trattamento (disossidazione) per poterlo rieseguire a seconda delle specifiche richieste dal cliente.
Quando si sceglie di disossidare dei particolari bisogna tener conto di quote e tolleranze in quanto il trattamento penetra nell’alluminio per metà del suo spessore quindi toglierlo significa intaccare direttamente la superficie del metallo base.
In questo caso si può procedere in due modi alternativi:
- Nel caso di fori è possibile fare delle protezioni con appositi tappi così da evitare che le zone non vengano affatto interessate da disossidazione (e successivo ritrattamento);
- Trattare successivamente alla disossidazione i particolari con uno spessore necessario a riportare le quote al loro stato originario. Seguire questo metodo significa, tendenzialmente, realizzare uno spessore di ossido di oltre il doppio rispetto a quello originale.
Es. Per riportare in quota un particolare disossidato che presentava uno spessore di 20 µm di ossido o G.H.A.® sarà necessario ossidare il pezzo con un riporto di almeno 40 µm.
Tutte le valutazioni andranno comunque fatte caso per caso, misurando (se necessario) le parti quotate prima e dopo il trattamento con apposita strumentazione, così da garantire la corretta riuscita della lavorazione.
Un altro aspetto della disossidazione è il sostanziale peggioramento della superficie base in termini di rugosità e aumento della porosità, specialmente quando si vanno a rimuovere spessori di ossido elevati o si trattano leghe particolari. In questi casi la stessa G.H.A. Europe® provvede al ripristino delle superfici mediante spazzolatura e lucidatura o consiglia le finiture pre-trattamento più idonee per un recupero.
A volte può essere conveniente, in termini di risultato finale, rilavorare alcune zone precise.